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D.E.P. 2° Puntata: “La scuola “Anne Frank” (in lotta)”

"La scuola "Anne Frank" (in lotta)"
MAIRIE DE MONTREUIL – la ville si presenta subito molto pulita, luminosa e accogliente.Ma in fondo sono ancora trepidante: è pur sempre una banlieue multietnica!
Prendo un vialone, rue Pasteur, che sale giusto di fronte alla sortie del metro.
Palazzi bassi (3 o 4 piani), in stile unico (non come a Paris-ville, dove le facciate rivelano tramite i colori e gli stili i diversi momenti di costruzione: un patchwork) pressoché identici, ma "borghesi". Le facce che incrocio cominciano a convincermi che sono in una zona multietnica.
Giro a sinistra, rue Hoche. In lontananza si vedono dei "blocchi" che sembrano altissimi. In realtà svettano sul paese dalla cima di una piccola collina. Montreuil è in salita!
Raggiungo un vialone che in quel momento mi da l’idea di essere una sorta di confine tra il piccolo centro città e la "periferia della periferia".
Più tardi, imbattendomi in una carte de la ville, mi accorgerò di essermi sbagliato (ma non troppo). Continuo a salire, deciso a raggiungere i grandi "batiments" sulla collina.
Passando davanti ad una scuola elementare, alcuni cartelloni appesi ai muri esterni mi informano di una lotta in corso.
"Il etais une fois", recita lo striscione appeso sopra il motto nazionale "Liberté, égalité, fratérnité", presente sulla totalità delle facciate degli edifici scolastici.
Un altro cartellone, sempre sopra l’ingresso: "Solidarité parentale". A lato, un cartello annuncia l’inizio di un’assemblea dei genitori che comincerà tra circa un oretta.
Vorrei fermarmi a chiedere informazioni, ma mi sento ancora fuori posto, senza un vero motivo per essere là, se non l’osservazione.
Un gruppo di maman in abiti africani e passeggino d’ordinanza rompe i miei indugi, costringendomi a lasciare loro il passo sul marciapiede.
Mi guardo intorno. Vedo i palazzoni spuntare sopra i tetti bassi delle villette di rue Anne Frank (che da il nome anche alla scuola ).
Ricomincio a salire.
Arrivato ai piedi del primo palazzo, mi giro a contemplare il mio cammino. Dall’altra parte della strada ancora villette ben curate e probabilmente sogno realizzato della piccola e media borghesia cittadina.
Quà e là qualche casa abbandonata all’incuria mi fa venire in mente che quella collinetta potrebbe essere il risultato di una recente espansione residenziale di Montreuil.
"Le clos français", questo il nome del complesso di "blocchi", ampi parchi e spazi verdi, nei quali fioriscono come cuccioli numerose scuole d’infanzia, elementari e chissà cos’altro; sembra un enorme villaggio vacanze, mancano solo le palme e le piscine!

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