Visto che tra giornalisti e commentatori è ormai pratica consolidata fare analisi del voto sulla base di percentuali, inauguro un’analisi del voto basata sul conteggio dei dati “assoluti” (non percentuali).
Innazitutto occorre dire che la percentuale è un rapporto che indica in maniera sintetica la proporzione tra un insieme generale (in questo caso, i votanti) e uno dei sottoinsiemi possibili in esso contenuti (in questo caso, i partiti e movimenti politici o, prendendo un sottoinsieme composto dalla somma delle singole liste, il sottoinsieme delle coalizioni). In quanto indice sintetico è molto utile per restituire uno e un solo significato: il rapporto tra il sottoinsieme indicato e l’insieme generale (lista/coalizione -> numero di votanti).
In secondo luogo, permette un rapido confronto tra sottoinsiemi diversi, aiutando velocemente a determinare il peso RELATIVO di ogni sottoinsieme e dei sottoinsiemi confrontati tra loro.
MA…
Per quanto riguardo, invece, il confronto con eventi passati dello stesso tipo (serie storiche), la percentuale non viene più ad essere un indicatore utile, soprattutto quando cambia l’ampiezza dell’insieme generale (numero di votanti) in maniera significativa, come è successo in occasione delle Elezioni Regionali 2014 in Emilia-Romagna (e come succedeva in occasione del referendum sui finanziamenti comunali alle scuole private a Bologna nel 2013, erroneamente confrontato nei risultati con le Amministrative del Comune di Bologna del 2011).
In questi casi occorre fare un passo indietro, nell’analisi statistica dei dati, e leggere in primis i dati “assoluti”.
Elezioni Regionali 2014 – Emilia-Romagna (dato del Ministero dell’Interno, definitivo)
Confronteremo quindi questi dati con quelli delle Elezioni Regionali del 2010 (serie storiche del Min. dell’Interno) e con il dato regionale delle Elezioni Europee 2014 (dato pubblicato da Regione Emilia-Romagna Fonte: Min. dell’Interno).
L’analisi dei dati assoluti ci daranno delle informazioni “aggiuntive” (che in realtà sono “di prima lettura”, essendo il dato assoluto il PRIMO che si dovrebbe guardare) rispetto alle percentuali.
Iniziamo con il dato dell’affluenza alle urne:
Regionali 2014: Elettori: 3.460.402 ; Votanti: 1.304.841 (37,70%)
Europee 2014: Elettori: 3.415.283 ; Votanti: 2.390.402 (69,99 %)
Regionali 2010: Elettori: 3.463.713 ; Votanti: 2.357.733 (68,07%)
Primo commento
E’ evidente il crollo verticale della partecipazione elettorale, non solo rispetto alle scorse Regionali 2010, ma perfino alle Europee 2014 di meno di 6 mesi fa!
Dal punto di vista numerico, se gli aventi diritto rimangono praticamente immutati, il numero dei votanti si dimezza dalle passate elezioni a quelle odierne (0,5459 è il rapporto tra i votanti delle Regionali 2014 e i votanti delle Europee 2014) . Di questo è bene tenere conto in sede di analisi dei risultati delle singole liste/partiti/movimenti.
Elenchiamone alcune (WARNING: la tabella testuale qui sotto è invertita rispetto alla consueta rappresentazione per ragioni di comodità di composizione):
Partito/Lista | PD | Lega Nord | SEL | L’Altra Emilia Romagna* |
Voti Regionali 2014 | 535.109 | 233.439 | 38.845 | 44.676 |
(Bonaccini Presidente: 615.723 |
Voti Europee 2014 | 1.212.392 | 116.394 | (non presente) | 93.964* (L’Altra Europa Tsipras) |
Voti Regionali 2010 | 857.613 | 288.601 | 37.698 | 58.943* (PRC-PdCI-Sin.Europea) |
(Errani Presidente: 1.197.789 |
Tenendo conto del rapporto di cui sopra (0,5459, ricordo), si evince che:
1 – La Lega Nord raddoppia il numero dei propri elettori rispetto alle Europee 2014, stante il dimezzamento della base elettorale attiva. (Rapporto: 0,8088 tra 2010 e 2014, Regionali). Questo, in sede di analisi dei fattori politici, può essere dovuto a due cause: la natura europea delle precedenti elezioni, che penalizza un partito anti-europa come la Lega, nonostante il diffuso senso comune anti-europeista ; il crollo di Forza Italia che passa da 500.000 votanti del 2010 (ancora Popolo delle Libertà), ai 270.000 delle Europee fino ai 100.000 di queste Regionali.
Ma i 288.000 voti del 2010 ci devono far pensare che gli odierni 233.000 non siano frutto di un allargato consenso aldi fuori dell’area della Destra, ma di una crescita del peso relativo all’interno dell’area della Destra del partito di Salvini e Maroni. Vediamo:
2 – A livello di coalizione, la Destra passa da 844.915 voti nel 2010 a 374.736 del 2014 (Regionali). Alle Europee 2014, sommando i tre maggiori partiti della Destra, si ottengono circa 450.000 voti, segnando il punto di un calo generale per questa area politica in Emilia-Romagna. I “travasi di voti” tra le liste che la compongono, sono forse significativi a livello di peso politico relativo (la Lega Nord primo partito di Destra), ma a livello di risultato generale si vede come i voti della coalizione più che dimezzano dal 2010 a oggi, parlandoci quindi di un calo di consenso assoluto non dovuto soltanto al calo dei votanti attivi (il rapporto voti Regionali 2010/2014 per la Destra è di 0,4435 a fronte dello 0,5459 sul calo general dei votanti attivi).
3 – Il PD guadagna qualcosa in termini di consenso relativo: 0,6239 tra i voti delle Regionali 2010 e quelle del 2014. Mentre Bonaccini perde qualcosa rispetto ad Errani come candidato presidente: il rapporto dei suoi voti con quelli dell’ex presidente è di 0,5140.
4 – Pur con estreme precauzioni, dovute ai numerosi cambiamenti nelle formazioni della Sinistra, possiamo vedere come SEL sia di fatto l’unico partito, tra i maggiori, ad aumentare, se pur di poco, il numero di voti, nonostante il dimezzamento dei votanti. Dai 37.698 del 2010 ai 38.845. Trattandosi, però, di numeri relativamente bassi, la lettura che ci sentiamo di dare è che SEL ha consolidato una base attiva (cioè che partecipa al voto sempre e comunque, non viene quindi toccata dall’ondato di astensionismo) che si aggira sui 38.000 voti (noterete come parlare in termini di percentuale in questo caso sia fuorviante, poiché i 38.000 voti del 2010 corrispondono all’1.80%, mentre nel 2014 al 3,23%)
5 – Facendo due calcoli in numeri assoluti vediamo che confrontando i risultati del 2010 con quelli delle Europee, SEL + Coalizione delle Sinistre (PRC-PdCi-Sinistra Europea) nel 2010 (37.698 + 58.943 = 96641 voti) hanno praticamente lo stesso bacino elettorale della lista L’Altra Europa Con Tsipras alle Europee 2014 (93.964 voti). Pur, ripetiamolo, usando il dovuto condizionale vista la mobilità delle formazioni politiche di questa area, possiamo vedere come la lista L’Altra Emilia-Romagna, sostenuta dalle liste Tsipras, conservi quasi tutta la base attiva non-SEL della coalizione delle europee: tolti i 38.845 voti di SEL dai 93.964 della Lista Tsipras (appoggiata da SEL tramite indicazione di voto, ma con libertà di scelta), otteniamo 55.119. Il rapporto dell’area Tsipras è pari quindi a 0,8109, più alto di quello della Lega! Ovviamente il risultato va letto in termini di consolidamento di una base attiva (non toccata dall’astensionismo anche in questo caso, come per SEL), e non, in questo caso a differenza della Lega Nord, né come aumento del peso relativo all’interno dell’area delle sinistre, né tantomeno in termini assoluti. NOTA: Ho calcolato il rapporto partendo dai dati delle Europee 2014 perché questi sono maggiormente confrontabili trattandosi di un movimento che non si rifa direttamente a partiti definitivi, pur contenendoli a suo interno. L’aggregazione PRC-PdCI-Sin.Europea non è politicamente omogenea a L’Altra Emilia-Romagna, sebbene i numeri ci parlino di una sostanziale continuità tra queste due aggregazioni politiche (55.119 per L’Altra Europa con Tsipras MENO SEL, 58.943 per la coalizione PRC-PdCI-Sin.Europea).
Il sommario ragionevole che dovreste trovare sui giornali
Imbattibile Errani, Bonaccini è dietro. Convince il PD. La Lega scalza Forza Italia ed è il Primo Partito delle Destre. Tengono le Sinistre e i 5Stelle.
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