Quando scrivono gli articoli, i giornalisti spesso ricorrono alla formula rafforzativa “si sa”.
Anche a me piace, mi capita di usarla quando scrivo qualcosa per questo o per quello, per la brevità certamente e perchè ti risparmia di aprire delle inutili parentesi.
In altri casi può essere usata se non si trova una fonte diretta per spiegare qualcosa.
Si ricorre cioè al richiamo della “vox populi”.
“Ma Maroni, si sa, è un duro al quale difettano flessibilità e lungimiranza, per non parlare di sensibilità per i diritti umani.”
Ecco, io non lo so se Maroni è un “duro” (bisognerebbe intendersi sulla “durezza”: lavorare 40 e riuscire a non perdere l’amore per i figli, per la tuo/a compagno/a, per gli altri: per me questo è da “duri”).
Assenza di “flessibilità e lungimiranza”: beh, sul primo termine, lo traduco nel mio linguaggio-macchina: autoritario (è un b…..ardo! – linguaggio-motorino).
“Lungimirante”, credo invece che lo sia: prepara l’Italia fascista di domani. Lo fa scientemente e assolutamente consapevole nell’annientare il dissenso, la protesta e, soprattutto, gli extra-comunitari, il “gran Capro Espiatorio”, vero “Deus Ex-Machina” (tr.: “artifizio”) della politica italiana.
L’autoritarismo non è un “difetto” di flessibilità, lungimiranza o chissà quale altra capacità.
L’autoritarismo è un principio di governo (della società, ma anche della famiglia, della scuola, delle fabbriche, delle compagnie di amici, etcetc…).
E sarebbe ora di cominciare ad attaccarlo con argomenti altri dalla sua presunta “inefficienza”.
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