Ultimamente mi sono trovato spesso in manifestazioni. studentesche, lavoratrici, antifascista.
E c’è una cosa veramente importante, che non può mancare in nessuna
manifestazione, a meno di non risultare un insuccesso clamoroso: i cori.
Manifestare è uno dei modi per esprimere
le proprie opinioni, ma anche i propri sentimenti, le proprie emozioni
riguardo a qualcosa; di solito riguardo a grandi temi di importanza
abissale; ma di solito questi temi si fa fatica a "tradurli" in
espressioni "accessibili a tutti" (per linguaggio, conoscenza,
interesse, etc etc), ma che allo stesso tempo ne manifestino
l’emozionalità che ci sta in fondo, visto che le faccine nel mondo
reale non sono molto pratiche (anche sotto forma di spillette, con
bronci 🙁 o sorrisi 🙂 non è si comunica molto!).
E poi, dai, in manifestazione ci si va anche (se non soprattutto) per far casino.
Il "coro" è la forma che storicamente è
stata usata dai movimenti di lotta per realizzare questa coincidenza
tra immediatezza e incisività emotiva.
Poi, vabbé, per un lungo periodo sono stati sostituiti dai sound
system, ma negli tempi stanno tornando molto in voga, non foss’altro
perchè sono la forma espressiva più economica.
Ma anche i cori, con il passare del tempo, hanno i loro problemi.
Il principale sta nel fatto che ormai i motivi, le "basi ritmiche" dei cori sono sempre quelle.
Per fortuna il movimento ultras in
questi anni ha tenuto attiva la produzione e il rinnovamento del
patrimonio acusistico popolare costituito da questa forma diretta di
espressione.
Nonostante ciò è nato, con i miei compagni di manifestazioni e di lotte, il desiderio di andare oltre.
Trovandoci spesso nel ruolo di "motivatori" (altrimenti detti
"casinisti"), cioè di quei "rompicoglioni" che ogni 30 secondi si
mettono a sbraitare cose spesso incomprensibili e che spesso finiscono
in "… rivoluzione" (per strada, sui treni per manifestazioni, a casa
tra amici, ovunque); e nonostante la nostra buona inventiva, abbiamo
deciso di fare il salto di qualità: dai cori alle "canzoni".
Intere.
Visto che questa idea non ce l’ha mai avuta nessuno (seeee!),
abbiamo pensato di inziare, come si dice, dall’inizio, dalla
"tradizione", lasciando ad altri la sperimentazione musicale e
cantautorale.
Per prima cosa abbiamo cercato quindi di ricordare tutte quelle
canzoni che nella storia di ognuno si è sentito, chessò, in birreria,
alle feste dell’Unità, alle feste di compagni, nei periodi di vetero-qualsias-cosa che ognuno nella sua vita ha passato almeno per qualche mese.
Solo che a causa dei cannoni che fumiam, delle birre che beviam e, qualcuno dice, anche per i capelli che portiam, la nostra memoria se ne è andata a fancul*!
E non c’è cosa peggiore di una canzone lasciata a metà, tranne forse ripetere all’infinito il ritornello o le parti che si conoscono per scacciare la paura del vuoto
(e poi si, si dice sempre "non rompere, che prima o poi mi viene"; ma
non viene mai, e si finisce sempre col mal di gola o quando qualcuno,
saggio, inizia a urlare "birra!birra!!").
Tutta questa lunga introduzione per presentare quindi quello che diventerà il mio (nostro, per chi mi conosce) canzoniere ufficiale.
Il Deposito
è un progetto di raccolta e diffusione della cultura e in particolare
del canto popolare e politico.
Nel sito potete trovare canti popolari e di protesta che partono dal
1789 (Rivoluzione Francese) fino a tutti gli anni ’70 e ’80, con un
breve incipit sugli anni ’90.
Potete trovare anche un Canzoniere
(il nostro!) in cui sono raccolti i testi di più di 350 canzoni, di
tutte le epoche e di tutti i colori e i temi (dai canti comunisti,
anarchici, agli anti-clericali sempre buoni quando si ha a disposizione
molto vino 😛 , canti di guerra e di pace, anti-militaristi,
internazionalisti, etc etc).
Inoltre si possono scaricare moltissime canzoni in formato .ogg, ascoltarle e impararle, per poi portarle in tutte le piazze e le osterie!
Poi ci sono le sezioni speciali, un blog, articoli, materiali vari…ma questi li lascio scoprire a voi!(e che cazz, devo fare sempre tutto io!)
Per una nuova stagione di canti, allegria e conflitto nelle strade
Un piccolo assaggio: Ballata_della_fiat.ogg
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