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Parigi: migliaia di migranti per la libertà di movimento

l’articolo originale si trova qua

A breve arriveranno anche le foto.

Stay (s)tuned!

PARIGI, 10 OTT. – "Erano anni che non si vedeva una presenza così importante dei sans-papiers in piazza a Parigi".
A., studente universitario a Paris 7 – D.Diderot, una delle poche facce
"bianche" presenti, tradisce l’emozione nel pronunciare queste parole.
In Francia, come un po’ ovunque in Europa, il problema del permesso di
soggiorno è divenuta un’emergenza sociale ampia e diffusa, situazioni
di precarietà giuridica che spesso si intersecano con una miriade di
altre questioni, portando l’instabilità della vita di migliaia di
persone che lavorano e risiedono stabilmente nella Francia Repubblicana
a livelli assoluti.

Il primo problema è quello della casa: difficile già per un
qualsiasi straniero, quand’anche "regolare", trovare un alloggio a
Parigi: la burocrazia strangola i sogni di qualsiasi giovane di belle
speranze!
Figuriamoci per coloro ai quali manca sempre "quel
foglio", quel piccolo foglio di carta su cui è scritto, tra le righe,
"nuova vita".
Gente che vive sotto i ponti della Senna,
cartoni a terra, del vino a scaldare un po’ l’ambiente, ogni mattina
sveglia alle 5, alle 6, per andare a scaricare qualche camion ai
mercati, o, semplicemente, per andare alla ricerca di un pasto per la
giornata. Il nesso tra "clandestinità" e "povertà" è fortissimo.
Altri riescono a riunirsi e agire collettivamente, "attaccando" il problema direttamente: al Ministero della Regolarizzazione globale di tutti i Sans-Papiers, palazzone recentemente occupato nel XVIII° Arrondissement (quello di Montmartre, per dare dei riferimenti), oggi vivono circa 300 migranti,
già saliti all’onore delle cronache per aver precedentemente occupato
(ed essere stati "sgomberati" dal servizio d’ordine del sindacato) la
Bourse de travail della CGT.

Il secondo problema è il semplice fatto di camminare per
strada, prendere una metro e dover affrontare i controlli delle forze
di Sicurezza della RATP, la società gestrice dei trasporti di tutta
l’Ile de France; addirittura andare in banca a ritirare dei soldi dal
proprio conto: la settimana scorsa il caso di Yaro, originario della Mauritania, ha acceso un dibattito sui forum e nei commenti dei maggiori quotidiani francesi.
Presentatosi alla filiale della sua banca,
della quale è cliente dal 2005, Yaro, che aveva aperto qualche tempo fa
una procedura per richiesta di permesso per lavoro, esibisce un
documento che poi risulterà falso o scaduto: l’impiegato lo mette in attesa, chiude tutte le porte e chiama la polizia.
Yaro è ora detenuto nel carcere di Mesnil-Amelot, in attesa di un
lascia-passare del consolato del suo paese per poter essere espulso.

In piazza ci sono quelli del "Ministero", che forniscono appuntamenti per manifestazioni settimanali (tutti i mercoledì, si marcia nel quartiere); numerosissime le bandiere del gruppo "Sans-Papiers 75",
comitato di e per gli "irregolari" di tutta la Parigi metropolitana (75
è il principio del codice postale, con cui sono differenziate le
diverse zone dell’Ile de France) e che raggruppa a livello cittadino i
comitati, collettivi e gruppi presenti in quasi tutti i quartieri della
città.
Sono il grosso della manifestazione. Sono quasi tutti di origine centro-africana.
Cantano, ballano, scandiscono slogan contro Sarkozy e le leggi del
governo in materia d’immigrazione, per la "regolarizzazione globale",
coinvolgendo tutti, bianchi e neri, passanti e militanti, a seguire il
ritmo.

La manifestazione è lunghissima: partita proprio dallo stabile
occupato, il corteo attraversa tutti i luoghi della movida parigina:
Montmartre – Place de la Repubblique – Bastille e poi giù fino a Gare
Montparnasse, per poi risalire e dirigersi verso la sede del Ministero
dell’Immigrazione e dell’Identità Nazionale.
Sono 4 ore di pura energia, di rabbia, di gioia di ritrovarsi tutti insieme, così diversi, così uniti.
La
manifestazione viene bloccata a poche centinaia di metri dal Ministero
(quello "ufficiale"). Le forze dell’ordine circondano tutta la zona,
restando a vista "a difesa" delle vie laterali. Il serpentone, che nel
frattempo si è più volte spezzato e ricomposto, perdendo buona parte
dei 20.000 partecipanti (secondo gli organizzatori, 10.000 dicono gli
"esperti" della piazza, 3800 per la Prefettura) si trasforma in una
bella sfilata: il boulevard è diviso in due da un isola pedonale con
aiuole e panchine e questo consente ai vari spezzoni di prendersi il
momento di visibilità, a beneficio dei fotografi.
In fondo stanno i partiti (si notano l’NPA – Nuovo Partito Anticapitalista), i sindacati (CGT), e i gruppi organizzati (soprattutto anarchici (FAI) e comitati di solidarietà). Ma ogni spezzone è "contaminato" dalle presenze dei migranti.
Davanti comitati di migranti, gli organizzatori, seguiti dai
Turchi-Kurdi internazionalisti. Un coro colpisce la mia attenzione: "C’est fou, c’est fou; ils vivent chez(/entre) nous"
/ "E’ folle, è folle; loro vivono con noi!". Poche parole intonate sul
più classico dei temi da manifestazione, ma che riassumono con
semplicità illuminante la situazione paradossale che ci si trova di
fronte.
Viene fatta liberare una metà della carreggiata destra,
tutti seduti in terra, gli striscioni in bella mostra. Escono un paio
di camioncini che hanno animato le danze e i discorsi durante il
percorso. Il primo è colmo di bambini, seduti placidamente e sorrisi
fino alle orecchie.Le mani si levano in aria, tenero e caloroso saluto.

Finite le manovre, cominciano i comizi dall’unico furgone attrezzate
rimasto. Dal furgone spiegano che una delegazione di sans-papiers è
stata ricevuta dal Ministro, ma a fine giornata non saprò ancora com’è
andato l’incontro. Ad un tratto le mani si levano di nuova in aria:
brandiscono dei fogli di carta e si dirigono verso il carro su cui un
uomo bianco sta tenendo il suo discorso.
Mi diranno essere un
deputato dei Verdi, sindaco (maire) del XVIII° Arrondissement. Mi
spiegheranno come non si tratti assolutamente di contestazione: "Voi,
politici, fate qualcosa di buono. Dateci il permesso!" – potrebbe
suonare così.

Mi fermo a parlare con dei ragazzi conosciuti durante le 4 ore di
marcia. La manifestazione è finita. Il tempo di scambiarci rispettive
occupazioni e numeri di telefono e l’incrocio nel quale eravamo fermi
ormai da un oretta, colmo di centinaia, ancora migliaia di persone, si
svuota. Anche i defenders della Polizia se ne vanno. Pochi minuti e il
traffico, lentamente, ricomincia a fluire, cancellando negli occhi le
immagini di quelli che nei miei ricordi sembrano istanti passati da
poco, troppo poco.
Parigi è grande. A Parigi "ça marche!".

da.gagl, Parigi le 10 Octobre 2009.

 


Di seguito il testo, tradotto in italiano, dell’appello d’indizione della manifestazione.

MANIFESTAZIONE UNITARIA DEI LAVORATORI SANS-PAPIERS
SABATO 10 OTTOBRE

I
collettivi dei sans-papiers e i loro sostenitori invitano le
organizzazioni politiche, sindacali, associative e i cittadini ad una
manifestazione unitaria per Sabato 10 Ottobre.

La vita di un sans-papiers in Francia è:

(Parole di un sans-papiers)
"Quando sei senza permesso di soggiorno,
un alloggio, non l’avrai mai,
un pasto, è difficile
un pasto di merda, è per te
le cure mediche, non ne hai diritto. E’ miseria.
Siamo migliaia di sans-papiers che lavorano, pagano i contributi, le tasse e non abbiamo diritto a niente.
E poi, c’è la paura: i controlli, gli arresti, i fermi in cella, i centri di detenzione e le espulsioni"

Gli attacchi
A
partire dall’ordinanza del 2 Novembre 1945, la maggior parte dei
governi che si sono succeduti hanno indurito le condizioni di ingresso
e di soggiorno degli stranieri in Francia.

La creazione del
Ministero dell’Immigrazione e dell’Identità Nazionale, la politica del
"caso per caso", l’immigrazione scelta, la politica delle quote, il
delitto di solidarietà, gli appelli alla delazione…I sans-papiers
sono vittime di una politica che li tiene in una zona di non-diritto in
una precarietà amministrativa che impedisce loro l’integrazione.

(Le cas pour cas, on n’en veut pas!)
Il caso per caso, non lo vogliamo più!

* Regolarizzazione globale di tutti i sans-papiers, senza condizioni
*Abrogazione delle leggi Pasqua / Debré / Chevènement / Sarkozy / Hortefeux / Besson
* Libertà di circolazione per tutti
* Basta controlli "per la faccia"
* Chiusura dei centri di "accoglienza"
* Fine delle espulsioni
* Eguaglianza di tutti i diritti

MANIFESTAZIONE SABATO 10 OTTOBRE ALLE 14H

Partenza
dal Ministero della Regolarizzazione Globale di tutti i sans-papiers,
rue Baudelique 14 – metro Simplon, linea 4 – in direzione del Ministero
dell’Immigrazione e dell’Identità Nazionale.

Fonte, Demosphere

 

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