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RedCat su UN

Con immenso ritardo ripubblico il mio report da Parigi per la manifestazione «La Journée Sans Immigrés» del 1 Marzo scorso, apparso su Umanità Nova.

Per completezza, aggiungo anche il report "long version", ricco di interviste, realizzato per ZiC.it.

E per archivio, mica per farmi pubblicità ;-P

 

1° Marzo a Parigi All’incrocio dei tempi


La Giornata Senza Immigrati in Francia

Alcune migliaia di persone hanno riempito, complice la presenza della
pista di pattinaggio all’aperto installata dal Comune, la piazza
antistante la Mairie di Parigi, in occasione della Giornata Senza
Immigrati, un’idea partita dalla Francia ormai più di un anno fa e
allargatasi a diversi Paesi in Europa.

Si sono riuniti all’ora di pranzo, per poter «consumare» insieme il
pasto rigorosamente preparato e portato da casa, seguendo le
indicazioni girate su internet per realizzare «l’astensione da
qualsiasi attività economica»
. Un fiocco giallo all’occhiello, cartelli
con simbolo dell’evento alla mano, hanno manifestato «con la nostra
assenza»
dai luoghi di lavoro, «la nostra presenza in qualità di
immigrati, sans papiers o nati dall’immigrazione»
. L’organizzazione si
é sviluppata attorno ad un associazione costituita per l’occasione,
LJSI (La Journée Sans Immigrés), con comitati locali in tutte le città
francesi. Un movimento che si pone coscientemente nella tradizione dei
movimenti civici francesi e, dunque, «geloso» della propria
indipendenza da partiti, sindacati e altre strutture politiche. Negli
ultimi giorni, in pieno periodo elettorale per le Regionali che si
svolgeranno tra qualche tempo, ci sono state adesioni e comunicati di
sostegno da parte di quasi tutti i partiti di «sinistra», fino al
Partito Socialista.

Ma in piazza non si vedono bandiere o altri segni
di una qualsiasi appartenenza politica.
«Quello che vogliamo é
cominciare a decostruire la maniera di guardare al fenomeno migratorio,
sempre più piena di sospetto e portatrice di pregiudizi negativi sugli
immigrati»
, afferma Nadia, presidentessa del comitato organizzatore
parigino, giornalista presso una rivista dei maghrebini d’Europa.
«Siamo stranieri, figli di immigrati, sans papiers e, ovviamente,
solidali: siamo qui per mostrare che l’immigrazione é una ricchezza per
il Paese, che siamo una parte importante della ricchezza della Francia.
Siamo un movimento civico, indipendente dalla strutture politiche:
quella di oggi é solo la prima tappa di un percorso che, passo per
passo, andremo a costruire, insieme a tutti i cittadini che vorrano
finalmente rompere con la discriminazione e il razzismo e cominciare
finalmente a cambiare le cose»
.

Intorno a noi, mischiati nella folla, la
presenza massiccia di giornalisti di diverse testate provenienti da
diverse nazioni si fa sentire: Canal Plus occupa l’angolo della
spianata con un furgone con tanto di antenne per la diretta, ai piedi
del sound system si alternano alcuni musicisti presi dalla strada.
L’aspetto mediatico é decisamente ben curato, impossibile contare le
interviste realizzate; sicuramente usciranno diversi servizi su tutte
le testate nazionali e ben più oltre.

Dall’altra parte della piazza, si
distinguono i numerosi sans papiers, arrivati in corteo dal Ministero
della Regolarizzazione Globale di tutti i Sans Papiers, una palazzina
occupata nel mese di Ottobre, diventata il centro della lotta per il
permesso di soggiorno e la regolarizzazione. Per la stragrande
maggioranza si tratta di lavoratori e disoccupati africani, arrivati in
Francia intorno al 2000 e impiegati in nero nelle ditte di pulizie,
nell’edilizia, nella ristorazione. Ma con la crisi le cose sono
cambiate: «se prima si riusciva almeno a trovare dei lavoretti in nero,
qua e là, oggi é impossibile: sans papiers, sans travail»
, mi spiega
uno di loro, che vuole rimanere anonimo per ovvie ragioni. Alla domanda
su cosa ne pensa della giornata di oggi, un altro, provieniente dal
Mali e arrivato nel 2001 in Francia, mi dice che si tratta per lui
«della continuazione della lotta per la regolarizzazione», ricordando
la manifestazione di sabato scorso per l’abolizione del Ministero
dell’Identità Nazionale. Anche Nadia conferma i rapporti tra il
comitato organizzatore della Giornata Senza Immigrati e le
organizzazioni di lavoratori migranti che in questi mesi si stanno
mobilitando per la regolarizzazione in diversi luoghi di lavoro.

Ma da
questa parte della piazza, l’aria che tira é totalmente differente: di
«la gente che porta la solidarietà»; di quà i sans papiers in lotta
per un permesso di soggiorno che gli permetta di lavorare e, quindi,
vivere e mantenere le famiglie. Da una parte si parla del razzismo
delle istituzioni e si propone un dibattio nazionale su un «Identità
che non sia Nazionale»
, come recitano moltissimi cartelli fatti in
casa; dall’altra, si parla di lavoro, di crisi economica, di mezzi di
sostentamento e della possibilità concreta di ottenere quel pezzo di
carta necessario ad esistere, almeno a sopravvivere.

Ad un certo punto
si formano delle file, sembra tutto molto spontaneo: attorno allo
«scrivano» di turno, si raccolgono i nomi di tutti i presenti per
portare alla Mairie un’informale richiesta di regolarizzazione, un
azione molto spesso usata nelle manifestazioni di sans papiers, che,
seppur simbolica, non manca di avere una sua forza allegorica,
ricordando che si tratta di quel pezzo di carta. Gli intervenuti
perlomeno sembrano prenderla molto seriamente.

Balli e canti si
alternano ai capannelli che si formano inevitabilmente durante lo
svolgimento di qualche intervista. Prima di lasciarci per vedere
svuotata la piazza in pochi minuti, l’anonimo mi da il suo giudizio
sulla giornata odierna: «Non ho molta fiducia in tutti questi ‘bobos’
(‘borghesi’, in gergo parigino). Questa manifestazione é solo una cosa
mediatica, per avere visibilità. Io é sei mesi che sono disoccupato, e
non credo che cosi facendo arriveranno nè un permesso nè un lavoro.
Ma…ça va!»
.

Il portavoce del Comitato Sans Papiers ha finito con l’intervista, il
cameraman piega il cavalletto e la gente comincia a lasciare la piazza.
Nei prossimi mesi continueranno gli incontri in rete e nella vita reale
per dare un seguito alla campagna. Nel frattempo, il 6 Marzo, Parigi
ospiterà una manifestazione nazionale di sans papiers per la
regolarizzazione.
Due modalità di fare politica differenti, con pratiche differenti e
mezzi che rimandano a due epoche molto distanti tra loro, si sono
incrociate oggi nella stessa piazza, al centro della capitale europea
forse più romantica. Come si dice, se son rose…

Posted in Creature, DiARIO, Politica, Sociologia, Tempi Moderni.

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