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Scienza: “carta canta”

PARIGI – Uno studio sul campo che ha seguito circa 40 soggetti possessori di almeno 3 carte magnetiche (VISA, badge vari, tessera della biblioteca, pass autostradali, etc) per 3 mesi quest’estate è stato pubblicato @gg| sull’autorevole rivista "Credits’s Life".

I risultati della ricerca sono stupefacenti: i possessori di carte magnetiche hanno il 40% di probabilità in più di divenire dipendenti da cocaina in maniera stabile rispetto a coloro che usano ancora il materasso come deposito di liquidità (i quali, sottolineano i ricercatori del C.R.N.D. – Centro Ricerche sulle Nuove Dipendenze – hanno di contro maggiori probabilità di prendere il raffreddore a causa dell’umidità, soffrono maggiormente di insonnia e della cosidetta "sindrome Moby Dick", una nevrosi di recente scoperta per la quale i soggetti affetti hanno fortissimi attacchi di panico al solo accenno ad una qualsiasi sostanza liquida, come, ad esempio, "Aperol").

L’utilizzo quotidiano delle famose "tessere plastificate" indurrebbe una serie di comportamenti che progressivamente accentuerebbero la dipendenza dalle stesse "carte": dal cercare di farsi la barba con il bancomat, alla preparazione di impasti per pizza con uso simultaneo di più carte magnetiche, fino all’inevitabile aspetto "ludico": prima la fase ribattezzata "Occhi di Gatto", in cui i soggetti studiati manifestavano immedesimazione nel ruolo del ninja e si lasciavano andare agli utilizzi più fantasiosi delle loro armi, munite di apposito cordino eleastico (per esempio, per fare i famosi "coppini" a distanza di sicurezza); successivamente, a sindrome in stadio avanzato, interviene la fase chiamata "della Zebra" che poi è quella che coinvolge direttamente il consumo di sostanze stupefacenti, ma non solo, in forma di polveri.

 

Posted in Cazzate, Creature, Riflessioni Personali, Sociologia.

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